È il 1983 quando si costituisce in associazione il Laboratorio di ricerche e studi vesuviani che diventa il motore della rivista “Quaderni Vesuviani”. L’editore è una società editrice napoletana, allora molto famosa perché stampava “Bric a Brac”.
L’idea dell’iniziativa è di Aldo Vella, architetto dell’Alta Irpinia ma da anni radicato nell’area vesuviana. Intorno a lui un gruppo di giovani architetti, ingegneri, studiosi di storia locale e la supervisione di un comitato scientifico.
Il primo numero viene presentato a Napoli, a Villa Pignatelli, a testimoniare il respiro non localistico dell’intera iniziativa.
Sul primo numero è scritto:
Siamo così
Ciò che è, ma anche ciò che non è, la zona vesuviana emerge con una forza simile a quella del vulcano che si affianca in questi “articoli”. Imprevedibile.
La rivista sin dal suo primo numero si presenta come una pubblicazione interdisciplinare e ben radicata nel territorio vesuviano.
Si occupa di ambiente, economia, arte, turismo a dimostrare che erano presenti nel vesuviano, sotto varie forme, tasselli di arte, storia, cultura che erano legati tra loro in una forma più stretta che non quella esistente con la grande città Napoli. Un legame tra la costa e la campagna, oltre il Vesuvio. Infatti, per la prima volta l’attenzione viene posta non solo sulla fascia costiera ma anche nella zona interna vesuviana, da Terzigno a Somma Vesuviana, così ricche di tradizioni.
Tasselli che per secoli erano stati “isolati” nei loro ristretti ambiti geografici ma non per questo avevano cessato di svilupparsi in modo originale rispetto alla metropoli.
In pratica, si iniziava a “chiudere il cerchio vesuviano” delimitando di fatto il territorio che sarà poi materia elaborata nella proposta di “città vesuviana”.
Una rivista che non solo ospitava contributi culturali ma era fonte di proposte culturali e progettuali e partecipava attivamente alle battaglie per la difesa dell’ambiente (allora si diceva “del verde”) e dell’identità vesuviana.
Tra le prime iniziative messe in campo, la partecipazione a Somma Vesuviana al convegno su “Memoria storica e sviluppo locale” alla presenza dell’on. Galasso, allora sottosegretario al Beni Culturali. In quella sede il Laboratorio di ricerche e studi vesuviani presenta due proposte, una per la catalogazione dei Beni Culturali Vesuviani e l’altra per l’Ufficio Cartografico Vesuviano.
Il 1985 è un anno pieno di iniziative: organizza a Villa Campolieto un convegno internazionale sui parchi (il Parco del Vesuvio non esisteva ancora!), partecipa a Portici al Comitato cittadino per il verde pubblico e presenta a Villa Campolietouna cartella di acquatinte “Segno, sogno, simbolo” con il contributo di diversi artisti vesuviani. Oltre a organizzare un volo sul Vesuvio con un aereo P.68 della Partenavia, con partenza da Capodichino e arrivo a Somma Vesuviana.
Nel 1988, presso la Biblioteca del Comune di Portici, presenta la proposta di istituire una Galleria civica d’Arte Attuale.
A Terzigno, nel 1989, organizza una Festa campestre per la presentazione del vino della riserva Quaderni Vesuviani e la grande tela del pittore Alfonso Marquez.
E sempre nel 1989 partecipa, con Progettar Vesuvi, alla Fiera delle Utopie concrete di Città di Castello e ai Gigli di Nola.
Nel 1990 organizza una Scuola Verde sul Vesuvio, con Osservatorio Vesuviano e Movimento Cooperazione Educativa (lo Scaramometro). E sempre nel 1990 partecipa a Portici al convegno “Scuola e Territorio” – organizzato dal 35° Distretto scolastico.
Negli anni successivi partecipa sempre più attivamente a battaglie e denunce per la salvaguardia dell’ambiente vesuviano, nel 1991 ospita sulla rivista una denuncia sulle cave e discariche presenti nell’area vesuviana e nel 1992 partecipa alla campagna “Per il Parco contro la funicolare del Vesuvio”.
Nel 1993 presenta la proposta “Per una iniziativa di protezione civile sull’area vesuviana” e poi …..
Indubbiamente, anni intensi come impegno e speranza di contribuire a cambiare il territorio, considerato da molti dormitorio per i napoletani e che invece per la rivista era ricco di inestimabili energie che faticavano solo ad emergere per la miopia dei politici di allora e la memoria perduta dai più.
Sempre sul primo numero:
Non siamo soli e non siamo i primi: i soli sono inutili ed inascoltate cassandre, i primi stupidi e vani narcisi. Noi siamo viandanti che si fermano ai crocicchi ad attendere sconosciuti compagni di viaggio; l’esperienza comune ci renderà amici, ma avremo anche prodotto qualcosa insieme, qualcosa di cui non vergognarci.
Nel 2108 il Portici Science Cafè, in occasione del 35esimo anniversario della nascita della rivista Quaderni Vesuviani, ha promosso un incontro con relativo racconto fotografico in mostra, sul tema della città vesuviana ospitando come relatore lo stesso Aldo Vella e parte dei protagonisti di quell’avventura. Auspicio del’evento quello di trasmettere ai più giovani l’esperienza e le proposte della rivista Quaderni Vesuviani.
L’ultimo numero della rivista è stato il XXXII del febbraio 2012 , tutto dedicato a Giovanni Coffarelli, il compianto cantore della “Paranza di Somma”. (Il suddetto testo è della Redazione di Quaderno Vesuviani)
Qui di seguito la collezione completa di Quaderni Vesuviani
Quaderni Vesuviani n. 13 tre escursioni mappa